Giovanni Manisi
Intervista a Giovanni Manisi, autore del nostro libro I rub per il barbecue.
Ciao Giovanni, cominciamo l’intervista con un piccolo trabocchetto. Descriviti in 30 parole!
Tremendamente curioso! Ho sempre avuto molti interessi e molte passioni e mi immergo continuamente in qualcosa di nuovo che mi capita di scoprire. Con due punti fermi: la cucina, in particolare quella con le spezie, e la fotografia, soprattutto quella in bianco e nero.
Il tuo libro I rub per il barbecue è un inno alle spezie per il barbecue. Puoi raccontarci da dove arriva l’idea e l’ispirazione per il libro? Raccontaci qualche aneddoto sulla sua produzione.
Il libro è in realtà il capitolo di un percorso che inizia circa una ventina d’anni fa e che è diventato dopo pochi anni un blog di cucina – www.zenzeroenuvole.it – dedicato interamente alle spezie del mondo e alla cucina delle spezie. L’ispirazione è arrivata quando ho iniziato a dedicarmi al barbecue, e ovviamente preparavo i rub al momento. Mi sono però reso conto che esistevano molte aziende che producevano rub, mentre a me sembrava normale prepararlo al momento. Così, notando che non c’erano libri in italiano su questo tema, ho deciso di scrivere la mia raccolta di rub in forma di viaggio intorno al mondo.
Hai un capitolo o una parte preferita? Se sì, raccontaci perché.
Non in particolare. Ogni capitolo nasce da un ricordo o da una suggestione: un profumo, un luogo, un piatto che hanno fissato la traccia per comporre la ricetta di un rub. Forse mi piacciono di più le parti dedicate e le ricette che richiamano a posti lontani, l’estremo Oriente, per esempio, perché più rappresentano l’anima di questo libro: offrire un punto di vista diverso sul barbecue, non solo “americano”, ma davvero internazionale.
Per Trenta Editore la “Buona Tavola suscita emozioni”, cosa rende speciale la tua tavola?
Ciò che secondo me rende speciale la mia tavola, come quella di chiunque cucini per passione, è trovarci un po’ di me, dei miei interessi, delle mie passioni. Conoscendomi, gli amici si aspettano sempre qualcosa di nuovo e, naturalmente, di speziato! Quello che rende sicuramente la mia tavola speciale è un profumo nuovo, inaspettato, una storia da raccontare per ogni piatto.
Qual è la tua personale definizione di creatività?
Per me creatività è la capacità di trovare un punto di vista differente da cui guardare le cose. Ammiro molto coloro che riescono a offrire agli altri nuove prospettive.
Esiste un rub tra quelli che hai proposto nel libro che possa definirti? Quel particolare sapore che potrebbe descrivere la tua personalità, la tua storia e il tuo vissuto.
Il pensiero va ovviamente al rub n°24, dedicato alla città di Bombay, in India, e al rub n°37, dedicato a Delhi, sempre in India. Ovviamente perché questo mio lungo percorso alla scoperta della cucina con le spezie parte dalla cucina indiana, che ho scoperto nel periodo in cui ho vissuto in Inghilterra. Per molto tempo mi sono dedicato a esplorare questa cucina, che forse più di tutte fa uso di spezie e miscele di spezie. Poi sono partito alla scoperta dei mix di spezie del resto del mondo.
La Buona Tavola e il futuro, qual è la tua visione?
Credo e spero che le parole chiave per la cucina del futuro siano qualità e sostenibilità. Qualità perchè ciò che mangiamo dovrebbe essere cibo di qualità, prodotto per nutrire le persone e non per lucro, e sostenibilità perchè dobbiamo contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta, anche a tavola. Credo che in futuro nei nostri piatti ci sarà sempre più spazio per la cucina vegetariana e per le spezie, ingredienti naturali in grado di insaporire e rendere più interessanti le pietanze. Certo, per chi ama il barbecue è un’affermazione un po’ forte, ma credo che le possibilità siano davvero tante, anche in questo senso.