Marco Magri e Tiziana Colombo
Intervista a Marco Magri di AMI (Ambasciatori dei Mieli) e Tiziana Colombo, foodblogger e creatrice delle ricette del nostro nuovo libro A prova di… Miele.
Ciao Marco, ciao Tiziana – cominciamo con una domanda trabocchetto: descrivetevi in 30 parole!
MM: Curioso, tenace a volte ostinato… La cosa che mi appassiona di più è il fatto che ogni giorno posso imparare qualcosa di nuovo dalle persone o da ciò che vivo.
TC: Sono decisamente una persona curiosa che vuole provare tutto.
Il vostro libro A prova di… Miele nasce dal bisogno di trattare, in un unico testo, i vantaggi dell’inserimento del miele nella nostra dieta quotidiana, e di proporre ricette fatte apposta con questo ingrediente. Potete raccontarci da dove arriva l’idea e l’ispirazione? Raccontateci qualche aneddoto sulla sua produzione.
MM: Il miele è stato ed è un alimento molto prezioso di cui mediamente si sa poco o si classifica semplicisticamente come qualcosa di dolce. Al contrario il miele è una storia, è la foto di quel momento specifico di una fioritura, può avere infinite e irripetibili declinazioni (se pensiamo al millefiori), è un prodotto che si evolve con il territorio, è il frutto di un lavoro febbrile da parte delle api e di una passione infinita degli apicoltori (non si può fare l’apicoltore senza passione). È un prodotto che merita grande rispetto e che il consumatore oggi deve imparare a comprendere e se possibile riconoscere. In occasione di Apimel ho invitato Tiziana allo stand degli ambasciatori dei mieli (AMI) per farle fare una degustazione guidata e, a ogni miele, mi divertivo a vedere le sue espressioni di stupore e i suoi commenti.
TC: Il miele è un alimento prelibato e il dolcificante per eccellenza, per molti secoli è stato l’unico dolcificante in commercio. Il miele è una risorsa in cucina, nonché l’ingrediente principale di preparazioni classiche e innovative. Mi si è aperto un mondo nuovo. Conoscevo solo 10 tipi di miele, ma durante la preparazione ne ho scovati molti nuovi.
Avete un capitolo o una parte preferita? Se sì, raccontateci perché.
MM: Sì, quello che mi appassiona di più è il capitolo che racconta come viene raccolto il miele e come viene trasformato dalle operaie, perché è un elemento che compone l’alveare, quel meraviglioso universo dove tutto ha un senso e che va oltre la nostra capacità di comprendere. Un’armonia perfetta che prescinde dal nostro canone di giudizio. Il miele è una delle espressioni di questa armonia, forse la più nota.
TC: Il risultato lo trovo stupendo in tutte le sue parti.
Marco, raccontaci, come ti sei avvicinato al mondo del miele?
MM: Trasferitomi da Milano centro alla campagna del Bolognese per vita e per lavoro, ho avuto modo di approcciarmi all’apicoltura, cosa che a Milano non avrei mai pensato di poter fare. Durante il mio percorso di approfondimento sono capitato a una sessione di assaggio tenuta da Lucia Piana (mia mentore sin da allora), scoprendo un mondo e soprattutto scoprendo che avevo bisogno di sviluppare una consapevolezza puntuale su ciò che producevo, cosa non così scontata.
Tiziana, che cosa rappresenta questo ingrediente per te?
TC: Il miele è un ottimo apporto di vitamina B2, B3, B5, B6, C e J, e di minerali come fosforo, calcio, potassio, magnesio, ferro e zinco. Adatto agli adulti, ma anche ai bambini, il miele favorisce l’assorbimento e il fissaggio di alcuni minerali all’interno del nostro organismo. Si rivela un ottimo antinfiammatorio e un valido sedativo, e vanta di proprietà antisettiche, rinvigorenti, digestive e antibatteriche. Alla luce di ciò, vale la pena fare il punto sui vari tipi di miele attualmente a disposizione.
Qual è la vostra visione dell’alimentazione? Come la vivete voi nella vostra vita quotidiana?
MM: Vivendo in Emilia Romagna direi che ho già risposto.
TC: Con tutti i problemi di allergie e intolleranze che devo affrontare l’alimentazione è davvero importante. Ritengo che una sana alimentazione sia la base della nostra salute.
L’alimentazione e il futuro. Che cosa ci aspetta?
MM: Sono certo che nei prossimi decenni ci saranno dei cambiamenti radicali nell’alimentazione umana, non fosse altro che è necessario rendere più sostenibile la produzione degli alimenti. Innanzitutto si dovrebbe drasticamente operare per sensibilizzare il consumatore a non sprecare il cibo: ciò darebbe una grande regolamentazione del mercato e un grande aiuto ai produttori che forniscono la filiera. Vedo che molti scelgono prodotti BIO e ciò mi fa piacere, per il fatto che viene apprezzato lo sforzo di chi si adopera per produrre in maniera sostenibile. Poi all’orizzonte vedo affacciarsi in maniera insistente l’uso degli insetti o farine di insetti (fonte davvero abbondante). Posto che mangiare un grillo fritto tal quale può essere traumatico, l’uso di queste risorse a medio termine sarà quasi sicuramente cosa normale. È questione di tempo per demolire i pregiudizi, e anch’io, oggi come oggi, preferisco un buon tortellino o una buona salsiccia, ma sono convinto che questo tipo di risorsa, magari in maniera discreta e/o sottovoce, entrerà a far parte della normalità.
TC: Bella domanda! Credo che andremo sempre più verso una cucina sana e naturale. La consapevolezza su quanto sia importante è sempre maggiore.