Non è il primo libro di cucina che porta la firma di Lugi Pomata, ma sicuramente è quello che lo racconta al meglio, perché lui, il re del tonno, in realtà ha usato molto della sua terra e le ha restituito altrettanto. Ha raccolto le tradizioni locali, i prodotti più unici, le ricette di casa, e ne ha fatto una carta che spazia tra mare e terra, tra passato e presente, tra semplicità e avanguardia. Nulla lo definisce nello specifico, né il tonno né il cous cous, perché Luigi Pomata è tutti questi elementi assieme: è la creatività di un agricoltore (il nonno), l’audacia del ristoratore (il padre) e la lungimiranza dello chef (lui stesso) che continua a presentare il passato anche alle generazioni future; quelle, per intenderci, che
avranno modo di assaggiare il suo tonno stagionato 25 anni.
Entra giovanissimo nelle cucine di Da Nicolo, il ristorante di famiglia a Carloforte. Dopo il diploma alberghiero lascia l’isola e viaggia in Italia e all’estero, lavorando al fianco di Sirio Maccioni a New York e Marco Pierre White a Londra. Ma è in Sardegna che Luigi sogna di tornare per aprire il suo (oggi diremmo i suoi) Luigi Pomata, locali fatti di sentori, aromi e soprattutto prodotti strettamente locali. Nel 2003 ha rappresentato l’Italia al Bocuse D’Or, ha vinto la rassegna mondiale del cous cous e ha partecipato a molte trasmissioni televisive, da La Prova del Cuoco a La cucina del Gambero Rosso. La mia storia in un piatto è il primo libro pubblicato per Trenta Editore.