Nov 15, 2023

Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua

Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua

Gli autori di Itadakimasu ci hanno raccontato di più su questo libro e sulla mostra di Genova.

 

Eccovi ritrovati per un nuovo progetto insieme, il sesto! Silvia, Raffaella e Francesco Itadakimasu è, infatti, appena uscito. Potete raccontarci da dove arriva l’idea e l’ispirazione? Raccontateci qualche aneddoto sulla sua produzione.

Silvia: Tutto nasce da La cucina incantata, che dopo aver superato la 5ª ristampa è uscito in versione illustrata. Mi venne in mente una mostra, ne parlai a Trenta editore e in seguito contattammo Vertigo Syndrome. Dopo un brainstorming iniziale, Vertigo decise di chiamare come curatore gastronomico della mostra Sam Nazionale e di affidare a me la parte cinematografica. Così, assieme a Sam ho strutturato il libro, che è una sorta di percorso cartaceo ampliato dell’esperienza che i visitatori possono fare andando a vedere la mostra, che al momento, fino al 28 gennaio 2024 sarà ospitata a Genova presso il Palazzo della Meridiana. Si tratta di una mostra immersiva e itinerante. Quindi, si sposterà di città in città.

Francesco: La cultura giapponese non finisce mai di ispirarci. Anche in questo momento, ne sono sicurissimo, potremmo trovare un’altra scusa per scrivere qualcosa di nuovo sul mondo nipponico. L’idea di Itadakimasu è venuta a Silvia sull’onda del successo de La cucina incantata, dopodiché, sia io che Raffaella abbiamo appoggiato il progetto mossi anche dalla curiosità di collaborare con Sam Nazionale. Aneddoti? Nessuno in particolare. Ricordo solo di essermi più volte impappinato citando il titolo del libro.

Raffaella: Sì, infatti l’idea di base è nata con la mostra stessa. La Vertigo ha chiesto a Trenta e sua volta Trenta poi ha chiesto a noi tre autori di produrre un testo insieme allo chef Sam Nazionale, per accompagnare i visitatori nelle varie sale. Un catalogo che successivamente è diventato un libro vero e proprio disponibile su Amazon e nel bookshop della mostra.

 

Avete un capitolo o una parte preferita? Se sì, raccontateci perché.

Silvia: Sono innamorata della struggente poetica di Voglio mangiare il tuo pancreas, film che non a caso è stato inserito nella sala Hanami, la sala dei ciliegi in fiore. È diretto da Shin’ichirô Ushijima, basato sull’omonimo romanzo di Yoru Sumino. L’anime esplora temi profondi come l’amicizia, l’amore e la mortalità, offrendo allo spettatore una significativa connessione con la stagione dei ciliegi, una delle icone culturali più amate e celebrate del Giappone. E come in tutte le mostre firmate Vertigo Syndome, non poteva mancare una sala esperienziale e immersiva e questa volta si è scelto di dedicarla ad un periodo cruciale dell’anno, probabilmente il più importante nella tradizione nipponica, quello di Hanami: la fioritura dei ciliegi sakura in primavera. Un momento carico di valenze culturali e simboliche, dove si celebra l’armonia della natura e si ringrazia per la vita e anche per la morte. A tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di assistere a questo spettacolo della natura, Itadakimasu permetterà di farlo: sotto una pioggia di petali ricreata con giochi di luci e ombre, i visitatori godranno del loro pic-nic sotto gli alberi, proprio come fanno i giapponesi tra marzo e aprile, e potranno contemplare lo sbocciare dei fiori nella loro forma più pura, da soli o in compagnia.

Francesco: Mi piace molto il capitolo dedicato a Tokyo Godfathers di Satoshi Kon. Un autore meraviglioso per originalità e potenza di linguaggio, scomparso prematuramente nel 2010. Un regista, credo, non abbastanza ricordato in Italia.

Raffaella: Io ho curato degli approfondimenti culinari ovviamente. Quello che mi è piaciuto di più è stato il fantastico mondo delle fragole. Per noi italiani una fragola è una fragola… frutto che normalmente consumiamo d’estate. In Giappone invece esiste un culto delle fragole, se ne distinguono diverse varietà e l’apice del consumo avviene a Natale. Infatti, nella sala dedicata al pranzo di Natale troverete una magnifica riproduzione di una torta con le fragole.

Esiste un piatto tra quelli che avete proposto nel libro che possa definirvi? Quel particolare sapore che potrebbe descrivere la vostra personalità, la vostra storia e il vostro vissuto.

Silvia: Il bentō a forma di pinguino di Suzume. Il film di Shinkai è un chiaro omaggio al maestro dello Studio Ghibli, dato che la protagonista abita nella prefettura omonima e i rimandi a Kiki – Consegne a domicilio e a I sospiri del mio cuoresono palesi. Sin dall’inizio, Shinkai mescola memoria, vita contemporanea e realtà arcana. Parla dello stretto legame tra l’esistenza e la morte e lo fa mettendo in scena terribili cataclismi, come terremoti e tsunami (i riferimenti al tifone Hagibis del 2019 e ai terremoti avvenuti nel Kantō e nel Tōhoku rispettivamente nel 1923 e nel 2011, non sono affatto velati). Un attimo c’è tutto, ci sono le persone amate, e un attimo dopo la devastazione apocalittica che spazza via ogni cosa. Il tema portante, di fatto, è l’amore, ma non inteso solamente come lo sbocciare di un sentimento tra due persone. Qui il concetto è più profondo. Suzume, infatti, compirà un viaggio fantastico e avventuroso che la porterà a scoprire se stessa, ma anche gli altri che si uniranno alla sua pericolosa impresa. Così, man mano che andrà avanti nel suo percorso di crescita, capirà che le apparenze spesso ingannano, che offrire tenerezza a un gatto magico in pessime condizioni lo nutrirà a dovere, che tendere la mano al prossimo la farà diventare sempre più empatica e coraggiosa fino a quando non riuscirà a proteggere la sua “Io bambina” e finalmente elaborerà il lutto che le abita in petto. Così, Shinkai attraverso Suzume ci dice che vale sempre la pena accettare il dolore per scaraventarsi la vita addosso. Vale sempre la pena fermarsi lungo il sentiero e seguire uno sconosciuto che ci fa battere il cuore. Noi siamo il nostro destino, ma anche la nostra memoria e lungo la strada dovremmo sempre ricordarci di esseri meritevoli di attenzioni, degni di un fatale, gentile e sconfinato amore.

Francesco: Gli onigiri vincono sempre su tutto. Che volete? Mi piacciono le cose gustose ma semplici.

Raffaella: Uno degli approfondimenti che ho curato riguarda il gohan. Personalmente amo e ho sempre amato i bentō. Sono la mia passione. Una delle prime sale espone riproduzioni di bentō. Durante la loro preparazione ci si può sbizzarrire inserendo animaletti o altre forme partendo dal riso bianco tipico della cucina giapponese anche denominato, per l’appunto, gohan.

 

Come vi siete divisi i compiti questa volta? Qui le ricette sono state curate dal fantastico Sam Nazionale, quindi in che modo si è svolta la creazione del vostro ultimo libro?

Silvia: Sam ha proposto tutti i titoli dei capitoli, che rispecchiano concettualmente le sale della mostra. Dopodiché io ho aperto le danze orchestrando le varie voci. Sam ha scritto tutta la parte culturale e gastronomica, io mi sono occupata dell’impianto cinematografico assieme a Francesco e infine Raffaella ha realizzato dei focus sugli ingredienti. Tutto il materiale l’ho amalgamato per far sì che il libro potesse avere un’unica voce e devo dire che la “ricetta” è venuta benissimo. Per quanto concerne la mostra, Sam Nazionale ha fatto davvero un ottimo lavoro. Con Itadakimasu si è posto l’obiettivo di costruire un mondo animato vivo e quanto più immersivo possibile. E ci è riuscito alla grande.

Francesco: Personalmente, mi sono dedicato agli anime e al rapporto tra essi e le tradizioni nipponiche.

Raffaella: Una volta decisa la suddivisione delle sale della mostra mi sono stati affidati degli approfondimenti culinari. Come ho già detto ho fatto uno studio sulle fragole, sui fagioli azuki, sul gohan, sull’amore dei giapponesi per i distributori automatici di bevande e alimenti… e così via.

Itadakimasu è intriso di riferimenti al mondo degli anime e dei manga. Sappiamo che voi tutti siete grandi appassionati di cinema, ma qual è il vostro anime preferito? O quello da cui avete tratto più ispirazione?

Silvia: Sono fan di Hayao Miyazaki, Makoto Shinkai, Hosoda, Takahata, ecc. Tra le opere miyazakiane cito Principessa Mononoke, Porco Rosso, La città incantata, Ponyo, Il castello errante di Howl. Amo molto anche Il giardino delle parole,5 cm al secondo e Suzume di Makoto Shinkai.

Francesco: Principessa Mononoke e Porco Rosso di Hayao Miyazaki e Millennium Actress di Satoshi Kon. Tra quelli presenti nel libro, Tokyo Godfathers di Satoshi Kon, Totoro di Hayao Miyazaki e Your name, di Makoto Shinkai. Sì, lo so, mi avete chiesto solo un titolo ma abbiate pazienza, come si fa?

Raffaella: La città incantata di Hayao Miyazaki.

 

Itadakimasu e il vostro precedente libro La Cucina Incantata sono molto legati. Spiegateci come mai e come è nata l’idea della mostra di Genova, ispirata a questi due libri uniti dal mondo cinematografico giapponese e ovviamente, dalla sua cucina.

Silvia: La genesi l’ho spiegata velocemente prima. In generale, l’assunto di base della mostra e del libro è che cinema e gastronomia sono interconnessi. La settima arte è piena di suggestioni olfattive. Infatti, non è un caso che tutte le pietanze presenti negli anime siano esteticamente invitanti. Offrono un’esperienza multisensoriale, che ci restituisce una quotidianità familiare attraverso piccoli gesti, che vanno dal borbottio di una zuppa in pentola al taglio perfetto delle verdure e così via. In buona sostanza, Miyazaki, Hosoda, Shinkai e tanti altri ci rammentano che il cibo è rappresentazione di una cultura, specchio di un mondo. E la mostra Itadakimasu ha proprio l’obiettivo di sottolineare l’amore che i personaggi degli anime emanano quando sono tra i fornelli o quando degustano un certo piatto. Ogni dettaglio diventa così un pretesto per saldare e trasmettere il forte legame tra cibo e memoria, tra gusto ed emozioni, per apprezzare l’unione familiare o tra amici, restituendo significato alla sacralità dell’esistenza. Ogni pasto è un chiaro segno dell’intima comunione tra società giapponese e arte culinaria, intesa non solo come appagamento dei desideri primari, ma soprattutto come gioia sensoriale.

Francesco: Credo che la risposta di Silvia sia di gran lunga più esaustiva della mia. Per quanto mi riguarda, ho trovato molto affascinante l’idea di presentare dal vivo, in una mostra così importante, alcune delle pietanze e delle tradizioni più iconiche della cultura giapponese.

Raffaella: La cucina incantata è il testo che ha ispirato il tema della mostra, che parte dal cibo negli anime di Miyazaki per esplorare un mondo più ampio che racchiude altri autori e altri anime. Diciamo che senza La cucina incantata non esisterebbe Itadakimasu!

Convincete i nostri i lettori ad acquistare il libro e a vedere la mostra!

Silvia: Il libro e la mostra Itadakimasu sono un viaggio avvincente nel mondo della cucina e dell’animazione giapponese, in cui il cibo diventa un filo conduttore tra tradizione, emozioni e avventure straordinarie. In buona sostanza, entrambi sono imperdibili! I visitatori della mostra, inoltre, potranno compiere un percorso senza precedenti e ammirare la cucina degli anime attraverso riproduzioni fedelissime di piatti, realizzate appositamente in grandezza naturale, grazie alla peculiare tecnica giapponese dello shokuhin sampuru. Ad accompagnarli ci saranno anche delle meravigliose illustrazioni ispirate ai cartoni animati e ai film più amati, create appositamente per la mostra da Loputyn, BlackBanshee, Virginia Foti, Davide Gerardi e Lucia Mattioli; nonché pannelli video che mostrano, in forma di tutorial, come preparare le famose ricette degli anime. Inoltre, numerosi eventi collaterali trasporteranno i visitatori della mostra in un “altrove nipponico”, attraverso conferenze, show cooking, laboratori, presentazioni di libri e molti altri incontri a tema.

Francesco: Appassionati o no del Giappone, questo libro e questa mostra vi regaleranno comunque un viaggio gastronomico e sensoriale. Concedetevi questo lusso.

Raffaella: Itadakimasu è un libro completo, differente nell’edizione nella carta e nel formato dai nostri precedenti libri. Si arricchisce di bellissime illustrazioni e delle foto delle preparazioni di Sam Nazionale, oltre ad approfondimenti cinematografici e culinari. Se amate gli anime, quel tipo di mondo e la cultura giapponese non potete non avere il libro Itadakimasu nella vostra libreria. La mostra poi è spettacolare! Frutto di una ricerca certosina di oggetti provenienti dal Giappone e di fedeli riproduzioni di ricette. Le sale sono immersive, e restituiscono l’atmosfera del libro. Accanto a questo non dobbiamo dimenticare i laboratori, le presentazioni dei libri, e il concerto che si terrà in occasione della mostra.

Itadakimasu è disponibile su Amazon!